Brentering

Niente, volevo fare notare che questa storia della Brexit si sta ingarbugliando in modo sempre più avvincente. Prima avete fatto piangere la primo ministro, che addirittura quella se n’è andata via per fare posto al Signor Wolf (risolvo problemi). E invece il punto di fine è che una fine non c’è, non c’è soluzione e nel dubbio facciamo che qualsiasi cosa che sarebbe opportuno votare non si voti. Così, per essere sicuri. Che se tiriamo la corda con quelli dell’Unione – si saranno consultati quelli lì sul Tamigi – poi non ci prende sul serio più nessuno. E quindi fa già sorridere così. Teresa potrebbe fare rientro trionfale al 10 di Downing Street già stasera, con tutti gli onori cerimoniali che le spetterebbero di diritto.
Perché questa saga della brexit è diventata come tutti quelli che in Italia volevano il ritorno al sovranismo: tutti sommessamente d’accordo ma nessuno coraggioso da dirlo col suono della voce.
Comunque io resto tranquillo. Quando in TV parlano di questa Brexit sono sempre tutti sorridenti. Deve essere sicuramente una cosa bella.

3 pensieri su “Brentering

  1. Confermo: avvincente.
    Credo che nessuno in questo momento può dirsi certo di conoscere cosa accadrà.
    Un voto popolare che non trova attuazione parlamentare. Di per sé è una aberrazione della democrazia, se non fosse che molti che avevano votato per il “Sì”, sono convinti di avere sbagliato a votare, non comprendendone le conseguenze.

    Credo sarebbe opportuno un nuovo referendum, ma tecnicamente non è possibile.
    Non è “costituzionale” un referendum su una legge che ancora NON è stata approvata.
    Tecnicamente bisognerebbe *prima* rendere effettiva la BrExit, e solo DOPO (una volta entrata in vigore) tentare di abrogarla tramite referendum.

    Che fessi.

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